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Remo Scola Gagliardi

23/06/2007 Auditorium della biblioteca civica di Bovolone 

Presentazione del volume San Giovanni in campagna "ECCLESIA BAPTISMALIS" Lettura e restauro conservativo di un monumento.

 

Ci troviamo qui riuniti, questa sera, per prendere visione di un'opera, redatta dall'amico Arch. Giampaolo Quirinali, che racchiude in se alcuni motivi di interesse che trascendono i semplici valori letterari, in quanto rappresenta la degna conclusione di una sequenza di contributi e interventi di alcuni cittadini bovolonesi, che in varie forme hanno partecipato al ripristino ed alla valorizzazione di quel gioiello storico-monumentale che è la chiesa di S.Giovanni Battista e che per tanti anni era caduta in un deplorevole abbandono.

Nel 1994, quando cominciai ad occuparmi delle chiese di Bovolone, avendo ricevuto l'incarico dal parroco Don Graziello Martinelli di redigere un volume su questo argomento, il complesso di S.Giovanni era costituito da un oratorio ottagonale e da un edificio fatiscente con campanile, utilizzato per il ricovero di atrezzi agricoli. Godeva allora maggior credito l'opinione che la chiesa avesse fatto parte di un antico monastero e che l'oratorio fosse stato costruito da dei frati francescani nel Cinquecento. Tale linea di pensiero mi lasciava alquanto perplesso, perchè era in aperta contradizzione con due elementi oggettivi: - l'antichità dell'edificio ottagonale, documentata dal portale preromanico murato sulla parete sud e dal materiale impiegato nelle murature come il cocciopesto delle fondazioni - il fatto che non esistesse alcun documento che citasse l'esistenza di un monastero a Bovolone. D'altra parte era estremamente improbabile la presenza di un insediamento monastico in questo territorio, che era soggetto alla giurisdizione del vescovo di Verona già nel IX sec. Ed è, appunto, con un documento dell'813, cioè la Pagina Firmitatis, che il vescovo Ratoldo concesse al Capitolo dei Canonici della Cattedrale di Verona parte delle decime di Bovolone. Il che significa che in quel tempo a Bovolone già esisteva una Pieve, essendo le Decime, come è noto, un tributo istituito per il sostentamento di questi enti. La testimonianza documentaria dell'esistenza all'inizio del IX sec. di una pieve a Bovolone, la presenza nel complesso di un edificio ottagonale antico dedicato a S.Giovanni Battista, identificabile quasi certamente con un battistero e la posizione geografica dell'insediamento, che risultava essere l'epicentro tra gli abitati di Bovolone (Castrum) Salizzole, Bionde di Visegna, Concamarise ed Asparetto, allora tutti sprovvisti di pieve, mi sembrarono elementi sufficienti per formulare l'ipotesi che la chiesa di S.Giovanni fosse un importante centro battesimale, cioè una pieve, almeno dall'ottavo sec. Parlai di quest'idea e della necessità di intervenire con opere di restauro sugli edifici con alcuni amici e, soprattutto con il parroco di allora Don Graziello Martinelli, che la accolse entusiasticamente. Egli, con l'aiuto del Presidente della Pro Loco Luigino Massagrandi, istituì un comitato di volontari, denominato 'Amici di S.Giovanni' con il compito non facile di reperire i fondi necessari per il restauro del complesso e affidò l'incarico di redigere i progetti e le pratiche necessarie per le varie richieste all'Arch. Giampaolo Quirinali. Anche l'Amministrazione Comunale di Bovolone si fece coinvolgere di buon grado nell'impresa. Attraverso l'azione insistente e proficua di costoro e con la sensibilità di vari enti, si ottennero i fondi necessari per il finanziamento delle opere. Gli enti erogatori sono stati: La Regione Veneto, la Provincia di Verona, il Comune di Bovolone, la Fondazione Cariverona e il Banco Popolare di Verona. A tutti questi va il ringraziamento e la riconoscenza della cittadinanza di Bovolone e non solo.

Buona parte della fortunata riuscita dell'intervento di recupero e valorizzazione del complesso di S.Giovanni, che io amo definire 'realtà romanzesca', spetta all'Arch. Giampaolo Quirinali che, dopo essersi documentato su fonti storiche e scientifiche, ha proceduto ad un restauro conservativo molto scrupoloso, che consente la lettura delle murature per individuare le varie fasi costruttive e conferisce all'edificio una gradevole suggestione estetica. Un intervento esemplare che ha ridato dignità ad un monumento di grande importanza storica sia per l'antichità delle origini che per la presenza del battistero, oggetto che si riscontra raramente in una pieve rurale. Durante lo svolgimento dei lavori di restauro (1999-2002) venne condotta un'accurata campagna di scavo archeologico all'interno e all'esterno della chiesa, promosso dalla Dott. Brunella Bruno della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Verona, finanziata dal Comune di Bovolone e realizzata dalla Società Archeologica Padana, diretta dal Dott. Alberto Manicardi con l'assistenza del Dott. Andrea Breda della Soprintendenza di Brescia. Molto interessanti sono stati i risultati ottenuti da questa ricerca sul campo; essi hanno consentito di formulare attendibili ipotesi e di consegnarci probanti certezze sull'origine e sull'evoluzione architettonica del complesso monumentale. Mi hanno fatto particolarmente piacere i risultati degli esami di termoluminescenza che hanno confermato, tra l'altro la presenza di materiali risalenti all'VIII sec, nella chiesa e nel battistero, come avevo supposto anni prima. Bisogna, peraltro aggiungere che successivi esami di termoluminescenza hanno individuato anche materiali risalenti al V-VI sec. che potrebbero anticipare l'origine del complesso chiesastico all'epoca paleocristiana. In ogni caso sulla notevole antichità dell'insediamento non esistono dubbi; anche questo problema è puntualmente esposto e compulsato nel volume che andiamo a presentare questa sera. Nel 2005, per interessamento del nuovo parroco Mons. Renzo Bonetti, gli stessi archeologi con la finalità di trovare la conferma definitiva delle teorie fin qui esposte, hanno proceduto alla scavo nel battistero. Tra la soddisfazione di tutti è stato messo in luce, al centro della fabbrica l'antico fonte battesimale ad immersione.

Alla fine del nucleo principale delle opere di restauro della chiesa di S.Giovanni - sono previsti altri interventi sul battistero, sulla casa colonica e, soprattutto sugli affreschi - il Quirinali ha voluto condensare in un volume le complesse problematiche connesse con la storia, con le evoluzioni architettoniche e la loro datazione, con le tecniche impiegate nei procedimenti di restauro e con le indagini scientifiche condotte sui materiali. Il compito era difficile per vari motivi. In primo luogo la carenza di fonti documentarie per il periodo medioevale gli imponeva una minuziosa analisi dei materiali e delle strutture murarie onde ricavare dalle emergenze architettoniche informazioni sulle varie fasi costruttive. Per questo problema ebbe un importante aiuto dalle Analisi di Termoluminescenza. Dovette, però, approfondire le ricerche su fonti edite per trovare esempi confrontabili con il non comune impianto planmetrico a T triabsidato della chiesa di S.Giovanni. Quando ebbe maturato alcune certezze e quando fu in grado di formulare ipotesi attendibili, rimaneva il problema di come tasmettere al lettore l'intricato enigma delle forme originali e l'altrettanto complicata sucessione degli interventi ricostruttivi avvenuto nel corso dei secoli. Egli ha brillantemente superato questo scoglio utilizzando 26 disegni planimetrici, eseguiti con molta precisione, 20 ricostruzioni tridimensionali che propongono le possibili forme in alzato della chiesa primitiva, 191 foto, che rappresentano il complesso nel suo insieme ma soprattutto evidenziano i particolari più significativi per la comprensione delle tappe evolutive dell'oggetto.

Tutta l'opera, nelle sue varie articolazioni, rivela che l'autore è prima di tutto un architetto e, come tale ha pensato e realizzato il lavoro. La sua competenza specifica si esprime con particolare evidenza nella difficile esecuzione degli elaborati stratigrafici Gli ausili tecnico-scientifici unitamente alla chiarezza dei testi, sono in grado di farci comprendere e rivivere il passato di questo insigne monumento.

Ma l'opera non è aprezzabile solo per la ricchezza iconografica perchè anche l'inquadramento generale e la qualità dei contenuti e della forma letteraria sono altrettanto efficaci. Vediamo ora, succintamente come si articola il libro; avremo modo poi, di approfondire qualche punto durante la proiezione delle immagini. Preceduta da una magistrale introduzione di Mons. Renzo Bonetti dedicata al valore storico della chiesa di S.Giovanni che rapprenta il luogo dal quale la comunità cristiana di Bovolone è stata generata e al significato religioso degli affreschi in essa contenuti, si snodano i cinque capitoli in cui è suddivisa l'opera.

Nel primo dopo alcune considerazioni sul significato del sistema chiesastico di S, Giovanni e sugli obiettivi formulati all'inizio dei lavori di ricerca e di restauro, descrive la posizione geografica del complesso e i suoi rapporti con gli abitati limitrofi, rifacendosi alla configurazione territoriale nell'antichità.

Segue una erudita trattazione sull'architettura del complesso e sui motivi ideologici che hanno ispirato le sue forme. Interessante lo schema che riassume i risultati degli esami di termoluminescenza.

Nel secondo capitolo che costituisce il nucleo principale del volume l'autore esamina le varie fasi costruttive e le trasformazioni che hanno coinvolto il complesso di S.Giovanni durante i 1500 (o 1300) anni della sua storia. La codificazione degli eventi riguardanti sia l'epoca dell'origine e delle numerose ricostruzioni, che la forma delle strutture architettoniche primitive ha impegnato fortemente l'autore, che, solo dopo sofferte meditazioni e qualche controversia - anche per colpa di chi vi sta parlando - ha potuto raggiungere molte certezze e formulare qualche attendibile ipotesi. Mi riferisco in particolare alla vessata questio della datazione altomedioevale o paleocristiana delle forme architettoniche più antiche. L'autore propone la seguente sucessione di eventi I fase: L'Ecclesia Baptismalis (V-VI sec al più tardi di VIII sec) II fase: Il Battistero III fase: La ricostruzione preromanica IV fase: I completamenti romanici V fase: I frati nel cinquecento VI fase : Il declino del complesso religioso VII fase: Fine della chiesa e ristrutturazione della Rotonda VIII fase: La riscoperta dei nostri tempi. Molto apprezzabile in questo capitolo la ricca riproduzione fotografica degli affreschi conservati nella chiesa e nel battistero.

Il Terzo capitolo è dedicato al restauro della fatiscente chiesa, del quale abbiamo già detto ma del quale non mi stancherò mai di tessere le lodi per l'impegno ossesivo che il Quirinali vi ha profuso e per gli splendidi risultati ottenuti, compresa la opportuna ricostruzione dell'abside centrale.

Con il Quarto e Quinto capitolo, il primo legato alla lettura stratigrafica delle fabbriche, il secondo alle indagini polimetodologiche sui campioni di malte ed alle analisi di Termoluminescenza su campioni di laterizio si entra in un ambito più strettamente scentifico; direi quasi riservato agli addetti ai lavori.

D'altra parte l'encomiabile sforzo del Quirinali di ricercare attraverso queste indagini basi solide su cui fondare l'itinerario storico del monumento, oltre che indispensabile, data la carenza documenaria, è anche utile per conferire serietà ed attendibilità a tutto il lavoro.

Si conclude così questo volume denso di contenuti storico-artistici, ricco di immagini ed elaborazioni grafiche, opportunamente esplicative ed esposto in bella forma letteraria. Esso offre una gradevole informazione e nel contempo seri approfondimenti sulle evoluzioni architettoniche e interessanti proposte per la soluzione dei problemi più controversi; opera appropriata per valorizzare e per far conoscere il Nostro S.Giovanni.

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