Giampaolo Quirinali architetto
Giampaolo Quirinali architetto
Giampaolo Quirinali architetto
Studio di architettura Quirinali via Garibaldi n.48, Bovolone 37051. Verona, Italia

Enti di tutela
SBAP: Gianna Gaudini
SBSAE: Luca Fabbri
SBA: Brunella Bruno
Progetto e drezione lavori
Giampaolo Quirinali
Collaboratori e consulenti
Sicurezza CSP-CSE:Valentino Girlanda
Impianti: Arturo Castagna
Calcoli strutturali: Sara Valdo
Scavo arch.:S.A.P.
Alberto Manicardi
Impresa esecutrice: Civilmahglor
Consolidamento affreschi:
Emanuele Fattori
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Centro culturale Santa Eugenia a Pressana (Verona - Italia)
Secondo il Cardo, santa Eugenia è stata fondata dalla milanese Eugenia Tranquillina, moglie di Balzarino da Pusterla, feudatario investito di molte terre in Pressana da Giangaleazzo Visconti sul finire del sec. XIV. Il complesso è sicuramente presente agli inizi del sec. XV, lo si rileva in un documento datato 1430, che testualmente riporta: "in ora beginarum sive Sanctae Eugenia".(1)
Bisogna però aspettare ancora un secolo per avere le prime notizie riguardanti le fabbriche; parlo al plurale, perchè nella visita pastorale del 1530 la chiesa, priva di pavimento e utilizzata anche come magazzino, era unita ad un ospedale. La “foto d'epoca” testimonia impietosamente lo stato di conservazione dell'edificio sacro ed indica la deriva oramai assodata della chiesa. Nel 1616 si registra anche il passaggio di potestà da un ente ecclesiastico ad uno laico, infatti in quella data l'ospedale è retto da un custode, eletto dal comune. Riportiamo, in ordine cronologico i frammenti utili al nostro scopo, di tutte le visite pastorali(2) che si sono succedute dal XVI al XX sec.:
- nel 1530 la chiesa, priva di pavimento e utilizzata anche come magazzino, era unita all'ospedale, di soli tre posti letto, ben tenuto;
- nel 1604 la chiesa doveva avere almeno due ingressi, lo si evince dall'ordine di togliere le pile dell'acqua santa dall'esterno e l'ospedale doveva avere un unico locale; viene fatta menzione anche di un'abitazione con piccolo orto e un broletto, goduti dal cappellano che officiava le messe;
- nel 1611 il campanile andava rifatto, essendo caduto il precedente;
- nel 1616 la chiesa è provvista di un unico altare e il custode dell'ospedale, eletto dal comune, ha a disposizione una casa con pezzo di terra contiguo;
- nel 1623 la chiesa, con il suo coro, è trovata ben tenuta e fornita di una nuova pala di santa Eugenia "con le sue collane dorate"; la casa del cappellano è confortevole;
- nel 1634 la chiesa e l'ospedale venivano trovati in ordine e anche le case del cappellano e del custode non avevano alcun bisogno;
- nel 1657 alla chiesa andavano risistemate le finestre, mentre l'ospedale si articola su due livelli;- nel 1685 viene ribadita la presenza di più finestre e la necessità di ampliare la sacrestia;
- nel 1723 l'ospedale con soli due letti è sotto la giurisdizione comunale, mentre l'oratorio e la sacrestia sono gestiti dalla parrocchia;
- nel 1821 non si accenna alla chiesa;
- nella seconda metà dell'ottocento santa Eugenia viene citata dal vescovo Giovanni Farina;
- agli inizi del novecento il vescovo Antonio Faruglio invita a curare maggiormente il decoro dell'altare, a restaurare le pareti, il pavimento, la porta d'ingresso ed il lavabo in sacrestia.