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Dove/quando è nata l'idea
Per professione progetto la sicurezza nei luoghi lavoro, per cui sono abituato ad individuare le fonti di rischio e ad indicare gli accorgimenti atti a garantire l’incolumità delle persone.
Nel tempo libero amo fare sport ed in modo particolare il nuoto, che in inverno, pratico regolarmente in piscina. Una sera, guardando il fondo della vasca, mi sono reso veramente conto che anche per un nuotatore capace la piscina era fonte di pericolo.
Gran parte degli impianti, infatti, sono conformati in modo tale che per buona parte della stessi, dovendo mettersi a riposo in piedi, non si   riesce a toccare il fondo. 
Mi è sembrato veramente paradossale come un tale rischio fosse tenuto in così scarsa considerazione; cosi, dopo aver analizzato i pericoli, le cause e le modalità di accadimento degli infortuni in acqua ho progettato un nuovo dispositivo di salvataggio che abbiamo sviluppato all’interno dello studio.

 

L’idea
Si tratta di una cintura intesa come  accessorio di moda, un'oggetto esteticamente gradevole non ingombrante e poco coprente, semplice da indossare/togliere; bello da mettere in spiaggia o a bordo vasca quale accessorio sopra il costume ed ideale “dispositivo salvavita” da portare in acqua. La novità di questa cintura risiede nella capacità di trasformarsi in salvagente. Ciò può avvenire per la particolarità di ambedue le sue componenti:
- la stringa, costituita da un tubolare/camera ad aria  in materiale plastico/gomma, è la parte che si trasforma in salvagente;
- la fibbia, che ospita una cartuccia di Co2 con attivatore è il meccanismo atto a gonfiare il salvagente.
La trasformazione della cintura in salvagente produce l’effetto immediato di aiuto al galleggiamento e rende visibile la situazione di crisi.  L’azione positiva del sistema si estende anche ai soccorritori in quanto la persona bisognosa di aiuto, ma non in preda al panico, è più facilmente gestibile.  

La cintura che si trasforma in salvagente perde valore estetico ma acquisisce valore funzionale e salva una vita.      

 

La “Cintura Salvavita” ha ottenuto Brevetto per Modello di Utilità n.0000278597 in data 26/03/2015.

 

Prodotto, tecnologia, innovazione
Nelle foto a fianco si presentano due cinture con diversa deriva estetica:
- la prima cerca di privilegiare, a livello comunicativo,  il concetto di accessorio d’abbigliamento chiudendo la cartuccia di Co2 e gli attivatori all’interno di un carter;
- la seconda, frutto dell’assemblaggio di componenti già presenti sul mercato, mettendo chiaramente in evidenza le diverse parti, privilegia il messaggio di dispositivo di sicurezza. 
Il funzionamento del sistema  nella sua concezione è semplice ed efficace. In caso di necessità, il tiro di un cordino, fornito di sicura, innesca l’attivatore che permette il passaggio del gas dalla cartuccia (Co2 da gr 16/22) alla camera ad aria. 

 

Cosa differenzia la Cintura Salva-vita dagli altri dispositivi?
La Cintura Salvavita è un oggetto completamente diverso da ciò che si trova in commercio. Sul mercato ci sono dispositivi di sicurezza aventi analoga funzione, i vari giubbetti e salvagenti, preziosi in mare aperto  ma che risultano:
- inutilizzabili per praticare una disciplina sportiva come il nuoto, in quanto ostacolano lo scivolamento del corpo e il movimento delle braccia;
- scomodi e inopportuni soprattutto per gli adulti/anziani che, fanno il bagno, passeggiano in mare o sulla battigia.
La cintura salvavita, invece, è diversa; una diversità che prende corpo nelle seguenti caratteristiche:
- la semplicità;
- la mancanza di ingombro;    
- la dote unica della trasformabilità. 
La cintura, accessorio di moda che abitualmente usiamo tutti i giorni, diventa, in caso di necessità un’altra cosa, uno strumento salvavita. Il prodotto è utile e necessario a chiunque si metta in acqua perchè è in grado di dare risposta immediata a situazioni di effettivo pericolo. 

 

A chi serve la Cintura Salvavita? 
Il dispositivo è utile a uomini e donne di tutte le età, capaci o meno di nuotare, è utile a chiunque voglia godere di nuova “Sicurezza” per ampliare la propria “Libertà” nel rapporto con un elemento bello ma pericoloso come è l’acqua.  
                       

Operando nell’ambito della sicurezza mi piace pensare ad azioni che promuovono strumenti per la tutela della vita anche oltre l’ambito lavorativo. Le morti per annegamento, in Italia sono circa 400 all’anno; credo perciò che, sull’esempio dell’uso delle cinture in macchina, non siano poi così lontani i tempi nei quali si potrà chiederà di usare una “cintura di sicurezza” anche per entrare in acqua.

Mi piace pensare che una mia idea potrebbe contribuire a salvare la vita di qualcuno.  

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               Davide Quirinali
 

Cintura Salvavita

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