Giampaolo Quirinali  architetto 

Ai nostri giorni la fabbrica era giunta priva di ogni memoria, senza disegni o progetti in grado di documentarne la storia, anche più recente, e in cattivo stato di conservazione.

Il degrado materiale e simbolico degli esterni, l'avevano declassata ad anonimo 'supporto' per bacheche ed insegne pubblicitarie di ogni genere; all'interno la sistematica cancellazione o riduzione a rettangolo della forometria antica e la divisione degli ambienti in anonimi micro-spazi variamente pavimentati (gres, marmette, laminati…), intonacati e controsoffittati (cartongesso, faesite, doghe in plastica…) stravolgevano la reale spazialità dell'edificio  e celavano le interessanti superfici storiche. L’antica distribuzione verticale era stata in parte demolita e i solai lignei di quel vano sostituiti con solai in laterocemento; al piano primo una nuova scala in c.a. incastrata in un muro di ciottoli e scaglie di coppo tagliava trasversalmente quasi tutto il soprastante solaio, minando gravemente la statica dell’intero fabbricato.

La distribuzione orizzontale era la logica conseguenza di tutti questi interventi che avevano fortemente aumentato l’entropia del sistema fin quasi a travisarlo.

Il rilievo metrico e fotografico dell'edificio e una "mirata" campagna di saggi stratigrafici ha consolidato la prima fase di conoscenza del bene su cui si è sviluppato il progetto di recupero; progetto che in fase di cantiere ha trovato più precise definizioni e articolazioni in ragione dei numerosi ed importanti rinvenimenti.​ Con le sole planimetrie del piano terra, ante e post intervento, si mostra lo stato di fatto della fabbrica e delle conoscenze che si avevano fino al 2002 e che abbiamo invece ora a restauro finito; l'argomento è, per chi lo desidera, minuziosamente trattato nello studio Segni, Disegni & Architetture.